Inutile girarci intorno, oramai andare fuori a pranzo o a cena ha sempre meno a che fare con il cibo, e sempre più a che fare con “l’experience”, il contorno, l’ appetibilità social del luogo e del piatto scelto. Chi conosce la storia del Ramen però, sa benissimo che i ramen bar in Giappone sono posti molto spesso alla mano, ricavati in anfratti angusti tra viuzze di negozietti e abitazioni, e che il Ramen è un piatto “povero”: spaghetti in brodo di carne o pesce, insaporiti secondo le variegate ricette e rivisitazioni.

Ebbene, esiste un localino a Milano che riesce a coniugare entrambi i mondi in modo armonioso: regalare la sensazione di essere ad un ramen bar di Osaka, e rendere il tutto gustoso e stimolante, con quella spruzzata di instagrammabilita’ che non fa mai male.

Appena fuori dal rebelot e dal marasma di Paolo Sarpi, in via Via Luigi Canonica 63 a Milano c’è Takumi Ramen. Il locale fa parte del franchise che esporta Ramen nel mondo ormai da 15 anni. Lo chef non è giapponese ma ha studiato l’arte del ramen in oriente e si sente (non posso confermare invece per quanto riguarda gli altri ristoranti della catena, ocio)

Cibo

Mandatario ordinare del ramen. Il resto del cibo che potrete trovare sul menu non vale la pena; ma la varietà dei tipi di ramen rende questo locale spendibile per più occasioni diverse.

Location

L’atmosfera farà contenti i più social e gli weaboo, mentre il sottofondo musicale spiccatamente e solamente pop-orientale, potrebbe stuccare alla lunga.

Prezzo

Affordable, non è cheap ma è tranquillamente nella media, non ti sveni per un ramen. Dipende dal ramen scelto, dagli 11 ai 14€.


Perché sì

Uno dei ramen più “sinceri” (veri/onesti) di Milano. Piatti e locale instagrammabili. Porzione generose, come i giapponesi insegnano.

Perché no

Se non ordinate il ramen, meglio non ordinare. Scelta musicale discutibile.

Il nostro preferito

Black garlic Buta Tama Miso Ramen (13,30€)

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